mercoledì 14 dicembre 2011

Pontifex, ovvero delirio di un cattolicesimo suicida

"Anche i ladri, come i gay, si congratulano delle loro prodezze" Scilipoti dixit e ancor peggio rispose Monsignor Serafino Sprovieri, arcivescovo emerito di Benevento, uomo di Chiesa e rappresentante della pia carità cristiana: "Scilipoti ha ragione. L' uomo se non vive nella luce e nella verità non va lontano. L'omosessualità, quando sconfina in atti o peggio ancora ostentazione, è sbagliatissima. Se i gay si accontentano e sorridono di questa condizione, bene per loro. Anche i camorristi, dopo aver commesso le loro cattive azioni, si autocelebrano e festeggiano. La condizione gay è negativa. Dovrebbero fare come Adamo nel Paradiso terrestre, provare vergogna. Quando Adamo viene scoperto nudo, si nasconde all'occhio di Dio. Sa che ha commesso il male e ne prova ripugnanza, stessa cosa che un gay dovrebbe fare. Ma la cultura relativista del tempo, ammette anche questo".

 Follia medievale? Carteggi della Sacra inquisizione? Macché, tutte notizie fresche fresche di una Chiesa avviata verso l'eutanasia. Da cattolico provo una certa sofferenza, ma soprattutto vergogna, leggendo le pagine online del portale Pontifex . Pagine che trasudano odio e intolleranza, ipocrisia retrograda che col messaggio d'amore di Cristo non hanno nulla a che fare. Un rigurgito di nostalgia di potere, in una società che ha eroso le fondamenta di quell'istituzione che per anni si è presa cura delle anime e delle cabine elettorali di mezzo mondo. Ma non ne faccio un discorso di politica, mi voglio spingere oltre. La critica più dura a questa manifestazione retrograda e violenta della fede cattolica viene dall'essenza stessa del cristianesimo, ovvero l'amore. Quando la religione diventa ideologia, allora si compromette con le umane devianze ed ecco che tutto crolla. Vedere Cristo ridotto a un surrogato di pensiero umano è triste e avvilente, perché la fine dell'ideologie è scritta nella storia. Il regime iraniano, i talebani afghani, il comunismo e via dicendo...

Un figlio di un carpentiere mandato da Dio per stravolgere il destino dell'uomo. Un uomo semplice che ha lavato i piedi ai suoi discepoli e ha teso le sue mani a uomini corrotti, prostitute e lebbrosi. Quell'uomo messo in croce dai farisei, i detentori del sapere e della fede "giusta". Ecco chi mi ricorda le parole di Pontifex: l'immagine di coloro che hanno deciso di uccidere il figlio di Dio in nome della presunzione di detenzione del sapere. Il paradosso, che deve far sprofondare questi teocrati, consiste nel fatto che la loro rovina è lì scritta nello stesso vangelo di cui si ergono difensori supremi.

Provo compassione per la cattiveria delle parole dell'articolo che andrete a leggere. Qui si vuol far credere che la morte di Francesco Pinna sia una punizione di Dio verso Jovanotti, il peccatore ateo...


A Trieste, mentre si montava una tribuna per il concerto di Jovanotti, un crollo improvviso è costato la vita ad un operaio e diversi feriti. Piangiamo una vittima senza colpa, preghiamo per lui e chiediamo sia fatta giustizia, indipendentemente dal nome o dal passato di chi sia responsabile per colpa. Davanti alle morti sul lavoro occorre massima fermezza, in quanto non è pensabile lasciare la vita e la famiglia per pochi soldi, mentre artisti e vip ingrassano. Detto questo, passiamo al resto. Ricorderete che una settimana fa, Fiorello si esibì con il suo penoso "salvalavita Beghelli", alludendo e facendosi apostolo del profilattico, dunque incoraggiando via etere il libertinaggio sessuale, quindi il peccato mortale? Bene, in quella circostanza, Fiorello ebbe come partner proprio Jovanotti, colui il quale avrebbe dovuto esibirsi a Trieste. Dio non manda certamente il male che non vuole. Dio non chiede sofferenze agli umani, ma si ribella e acconsente ...
... acché Satana ci metta alla prova.
Una specie di "catechismo del male", giusto percorso spirituale, che ogni uomo deve affrontare al fine di santificare la propria vita, mediante fortezza e virtù.
Una positiva conseguenza del crollo è stata la sospensione del concerto di questo menestrello del vietato vietare, del tutto è permesso, della vita sregolata e dell'incitamento ad ogni scompostezza esistenziale. 
Da questo e solo da questo punto di vista, esiste una giustizia divina che si oppone alla volgarità ed al libertinaggio senza censura, anzi, avallato da nomi noti che, così facendo, si fanno portatori di voce del Maligno.
Su certi avvenimenti della storia e nella storia, occorre meditare e riflettere, senza fingere che non riguardi noi e le nostre condotte scellerate ed offensive.
Chi violenta il genere umano, chi istiga alle perversioni, non piace a Dio, in quanto degno servitore del Suo nemico, dell'angelo perverso e corruttore che è "principe di questo mondo" e che va combattuto, non appoggiato.
Questa è fede, non è invenzione o superstizione, questo è scritto anche nel Catechismo delle scuole elementari.
Speriamo che il concetto lo capisca, piangendo una morte, anche Jovanotti.
Sappiamo bene che queste parole susciteranno le ire e gli insulti di uomini di poca fede o di siti di spam, ma di loro: "chissenefrega".


Lo chiedo col cuore: se qualche cattolico c'è ancora in giro lo prego di darmi un mano. Dimostriamo al mondo che in verità non siamo così...

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