giovedì 13 ottobre 2011

Lapidazioni politiche

Berlusconi è intervenuto in Parlamento per giustificare lo scivolone dell'altro giorno e sondare il terreno per chiedere la 56esima fiducia di questa leglislatura: "Non mi farò lapidare dalle opposizioni". Un concetto limpido come l'acqua perché, se è vero che "chi è senza peccato scagli la prima pietra" , allora il premier può dormire sonni tranquilli. Di verginelle (ops...) non ce ne sono in Parlamento. Tuttavia per precauzione la portineria di Montecitorio ha sequestrato eventuali statuette del Duomo di Milano (non è vero, ma la battuta ci sta).

Il discorso di Berlusconi ha risuonato in un emiciclo in buona parte vuoto per protesta delle opposizioni, radicali esclusi, tra il consolidato rifiuto al passo indietro e 12 sbadigli di un annoiato Umberto Bossi alle spalle del premier (vedi video).



Al di fuori delle battute c'è però un concetto che deve entrare nella testa di tutti: o lo si manda a casa con i numeri del Parlamento o Berlusconi non ha la minima intenzione di levare le tende. Come dargli torto? Al suo posto qualcuno farebbe si immolerebbe? Dubito e la retorica immobile del dimettiti dimettiti ha rotto...



Intanto i ccciofani non hanno lavoro, la vita costa sempre più cara e io in pensione ci andrò a 135 anni. Com'è che cantava De Gregori che non mi ricordo? W l'Italia? Che bella battuta...

venerdì 7 ottobre 2011

Chi ha oscurato Wikipedia?


Sono giorni che mi viene chiesto il perché dell'oscuramento di Wikipedia in seguito al ddl sulle intercettazioni. Ho ascoltato le tesi complottistiche più incredibili, dall'avvento del regime, allo sbarco di Darth Vader con l'incrociatore stellare. La verità è meno affascinante di quanto non la si dipinga: Wikipedia è stata oscurata per protesta dagli stessi utenti italiani e non dalla mano del regime. Le ragioni di questa scelta? Sacrosante, ma prima di gridare "al lupo, al lupo" sarebbe cosa buona e giusta avere una panoramica d'insieme più chiara. Basta aprire la home page della celebre enciclopedia libera e leggere quanto scrivono gli amministratori in una nota:

"Il 4, 5 e 6 ottobre 2011 gli utenti di Wikipedia in lingua italiana hanno ritenuto necessario oscurare le voci dell'enciclopedia per sottolineare che un disegno di legge in fase di approvazione alla Camera potrebbe minare alla base la neutralità di Wikipedia. Sono stati proposti degli emendamenti, ma le modifiche al disegno di legge non sono ancora state approvate in via definitiva. Non sappiamo, quindi, se sia ormai scongiurata l'approvazione della norma nella sua formulazione originaria, approvazione che vanificherebbe gran parte del lavoro fatto su Wikipedia. Grazie a chi ha supportato la nostra iniziativa, tesa esclusivamente alla salvaguardia di un sapere libero e neutrale".

In che modo il ddl andrebbe a minare la libertà delle informazioni che girano su Wiki? Ecco che il pennivendolo ve lo spiega. Si parte dal comma 29 del disegno di legge in cui si cita che: "per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono". Un concetto che per chi ha dimistichezza con il diritto all'informazione non ha ombre né misteri. Ma c'è un "ma" all'orizzonte. Se da un lato il diritto alla rettifica è sacrosanto - capita a tutti di sbagliare ed è giusto correggere - dall'altro c'è confusione sul concetto di lesività dell'informazione riportata. Ovvero, non è un giudice terzo che innanzi alla richiesta di verifica per eventuali offese o affermazioni distanti dal vero interverrebbe per richiedere la rimozione di suddetta informazione o la rettifica, bensì colui che si ritiene parte lesa. E questo può essere fatto indipendentemente dalla veridicità dell'informazione che viene ritenuta lesiva.

Secondo gli internauti di Wikipedia quindi: "L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi".

Per chi volesse approfondire l'argomento ecco il documento originale della proposta di legge.

giovedì 6 ottobre 2011

"Stay hungry, stay foolish"

Fare della retorica è molto rischioso in questi casi. Si legge ovunque "Steve Jobs è morto". Innovatore, guru, santone informatico, per qualcuno un icona radical chic, per altri il genio dei geni. Per il Pennivendolo il modo migliore per omaggiare Jobs è ricordare a tutti lo slogan lanciato nel celebre discorso all'Università di Stanford, magari utilizzando un Mac per pubblicare questo post: "Stay hungry, stay foolish"...


mercoledì 5 ottobre 2011

"Vostro Onore non mi prenda per il naso!"



Lo dico fin da subito: non ho mai tollerato i processi mediatici sui grandi casi di cronaca. Da Cogne a Garlasco, da Avetrana a Brembate e via fino a Melania Rea passando per Perugia. Nein! E non sarà questa la sede per litigare su colpevoli o innocenti. Partendo dalla sentenza di assoluzione per il delitto di Merdith Kercher, questa volta però il processo bisognerebbe farlo al sistema della giustizia italiana, quello sì.

Lo ripeto, non si tratta di argomentare sulla colpevolezza o meno della Knox e di Sollecito, ma di appuntare quanto è successo per restare basiti. Due studenti ventenni si sono fatti quattro anni di carcere, sono stati condannati a pene durissime in primo grado e magicamente assolti in appello. Non è la mancanza di prove: secondo il giudice i due non hanno commesso il reato. I due ex fidanzatini sono innocenti, assolti in forma piena da qualsiasi responsabilità per la morte di Meredith Kercher. Dunque per la giustizia italiana Amanda e Raffaele non sono colpevoli, ma allora sorge una domanda più che lecita: con che metro è stata presa la decisione per la prima condanna a più di vent'anni? O viceversa, potrebbe essere assurda anche l'assoluzione dei giorni scorsi, chi ha sbagliato? Non nascondiamoci dietro a un dito: tra più di vent'anni di condanna e l'assoluzione in forma piena c'è un abisso!


Nel caso i due fossero veramente innocenti c'è da vergognarsi al pensiero di aver relegato due giovani dietro le sbarre per quattro anni distruggendogli l'esistenza. Ci sarà il risarcimento, almeno si spera (a carico dello Stato e quindi di noi cittadini ovviamente), ma dopo il polverone mediatico sollevato dalla vicenda a questi due ragazzi è stato negato il diritto alla normalità. Ma se fosse vero il contrario (perché ormai io non credo più a niente e nessuno) ? Con che faccia lo Stato italiano guarderà negli occhi mammaKercher e le dirà: "Signora, mi spiace, ma per l'omicidio di sua figlia abbiamo solo un ivoriano dietro le sbarre per i prossimi 16 anni perché ha scelto il rito abbreviato e di fatto non sappiamo bene com'è andata la vicenda. Gli altri due però li abbiamo scarcerati". Giustizia è fatta.

Sfogliando il manuale di deontologia professionale rammento che se un giornalista diffama la paga; se un ingegnere sbaglia i calcoli di una struttura e questa crolla, paga; se un medico dimentica le garze nel ventre di un paziente, qualche volta la paga e così anche il politico con le mazzette prima o poi si scotta. Ma i giudici?

Ecco cosa pensano della nostra giustizia all'estero. Un piccolo esempio dalle pagine dell'Indipendent.