martedì 10 marzo 2009

10 motivi per dire si al piano casa


Mentre la stampa radical arriccia il naso gridando all'allarme della bruttura, della cementificazione, dell'asfaltamento selvaggio e del grigiore edilizio, il vostro Pennivendolo, remando controcorrente, vi illustra le sue dieci ragioni per cui invece val la pena dire si al piano casa che sta prendendo forma. Quel che si sa è ancora fumoso, ma già basta per evitare di arroccarsi sulla rupe del "no a priori".


  1. Il provvedimento di legge regionale concede la possibilità ai proprietari immobiliari di aumentare la cubatura dei propri stabili ad utilizzo abitativo, o la superficie degli stessi se adibiti a uso diverso, nonché di riedificare edifici anteriori al 1989 applicando provvedimenti di ecosostenibilità e miglioria urbana. Se non a muovere un po' di quattrini e provare a rilanciare il mattone, ci vedo poco di male.

  2. Essendo concepito su base regionale, il provvedimento dovrà essere votato dalla giunta regionale di riferimento e quindi discusso in consiglio. Inoltre il provvedimento non sarà infinito, ma si limiterà al 2010. Ergo, non si tratta di un diktat, ma saranno le Regioni a discuterne. Altro punto che fa ben sperare.

  3. Le migliorie di ampliamento non saranno eseguibili, come si dice "da cani e porci", ma dovranno essere approvate dal comune di riferimento. Ovvero, a farla da padrone sarà il piano regolatore vigente e di conseguenza non si tratterà di cementificazione. Quello che non potevi fare ieri, non lo farai nemmeno domani.

  4. Entrerà in vigore una sorta di supervalutazione dell'usato da rottamare in termini di demolizioni di patrimoni immobiliari anteriori al 1989. Se si dovesse decidere di riedificare seguendo tecniche di bioedilizia, sarà concessa la possibilità di un aumento del 35% sul nuovo stabile. Questo si traduce in investimenti freschi, risparmio energetico, riqualificazione etc etc... Non mi sembra una trovata da edilizia popolare sovietica (vedere per credere la periferia di Mosca o Berlino est).

  5. Le prerogative di bioedilizia con le quali si dovrà procedere all'edificazione dei nuovi stabili dovranno rispettare i presupposti di isolamento, risparmio energetico e installazione di fonti di energia rinnovabili. Più una posizione da verdi che da palazzinari.

  6. Ogni bene edilizio sottoposto a qualsiasi forma di vincolo di tipo ambientale, storico, paesaggistico, artistico e via dicendo non potrà essere assolutamente toccato. In cantiere c'è anche un piano sanzonatorio adeguato per chi non rispetterà i vincoli. Parallelamente verrà previsto un ravvedimento operoso per chi eliminerà gli abusi. Insomma, se non se po' toccà, non se po' toccà.

  7. la decisione di un aumento di cubatura su una realtà condominiale dovrà essere decisa previa via libera dell'assemblea condominiale. Democraticamente corretto, ci mancherebbe altro!

  8. Chi deciderà di aumentare non lo farà a spese dei contribuenti. Via i furbetti del mattone. Chi aumenterà cubatura o superficie dovrà metterci tutto di tasca propria. Restano al vaglio eventuali agevolazioni fiscali, forme creditizie dedicate o agevolazioni sugli oneri urbanistici. Insomma, si mettono le mani su calce e mattoni solo se hai i soldi nel portafogli, altrimenti nisba.

  9. La burocrazia per la partenza dei cantieri sarà alleggerita. Una perizia giurata avrà l'onere di controllare la genuinità del progetto e l'eventuale abolizione del permesso di costruzione. Inoltre aumenteranno i casi in cui sarà sufficiente la denuncia di inizio lavori per procedere. Meno cartacce e più fatti.

  10. In ultimo, ma non da poco, essendo l'urbanistica delegata agli enti locali, le Regioni avranno la libertà di fare propria questa legge cornice avanzata in maniera congiunta al governo solo dopo aver valutato la possibilità. Nel mentre si parla di ipotetici finanziamenti di 550 milioni di euro che andranno alle regioni per la costruzioni di alloggi da destinare a giovani, anziani e immigrati regolari. Mah, che dire...

Nessun commento:

Posta un commento