lunedì 28 novembre 2011

Dal D-Day al Btp-Day


Oggi parte l'operazione Btp-Day. Lo Stato ci chiede di mettere una mano sul cuore e aprire il portafoglio per comprare il nostro debito. "Meglio in mano nostra che nelle tasche altrui", ma ne siamo sicuri? E' curioso che la stessa classe di politicanti, baroni e banchieri che ha generato la voragine galattica del nostro debito, oggi chieda agli italiani di ricomprarselo in nome di un patrottismo che esiste solo quando gioca la nazionale di calcio. A me puzza di autarchia da due soldi, una mossa disperata che ricorda i dazi e le mutande di canapa del ventennio, perché in fondo il cotone "fatto in Italia non gratta". Mio nonno mi ha sempre raccontato il contrario. Più che un Btp-Day sembra il D-Day per salvare l'euro.

Dato che non possiedo la bacchetta magica, una soluzione non la posso dare, ma tra le pagine di Libero in edicola oggi è apparso uno spazio a pagamento acquistato dai fondatori del blog "Mercato Libero" che reputo molto interessante. E' proprio lì che sono apparsi i motivi per cui diciamo no al Btp-Day. Magari avremo torto, ma le argomentazioni riportate sono degne della massima attenzione.

Non mi dilungherò più del dovuto su tutti i punti tecnici che hanno toccato quelli di "Mercato Libero" ma uno lo sento particolarmente convincente. La ricchezza italiana è stata costruita negli anni da un apparato industriale di altissimo livello che ha generato un flusso virtuoso di consumi e risparmi custoditi nelle banche nazionali. Bene, tempo fa in nome di un non so quale liberismo, si è permessa la delocalizzazione selvaggia. Doveva essere un provvedimento per preservare la competività delle imprese ma si è tradotto in una progressiva perdita di posti di lavoro, impoverimento del Paese a scapito di quelli in via di sviluppo e quindi crollo dei consumi. All'Italia ora rimangono i risparmi dei suoi cittadini e il 60% del suo debito. L'idea di oggi è quindi quella di chiedere agli italiani di mangiarsi i risparmi di una vita per acquistare il debito, siamo sicuri che sia una mossa da volpi del deserto? Ricordo ai cervelloni del governo e della Bce che ci sono famiglie che per sopravvivere stanno già consumando i risparmi di una vita. Io fuggo in Svizzera.

Ecco l'intervento del fondatore di "Mercato Libero" Paolo Barrai su La7 nella trasmissione "Piazza Pulita".

Nessun commento:

Posta un commento