giovedì 13 ottobre 2011

Lapidazioni politiche

Berlusconi è intervenuto in Parlamento per giustificare lo scivolone dell'altro giorno e sondare il terreno per chiedere la 56esima fiducia di questa leglislatura: "Non mi farò lapidare dalle opposizioni". Un concetto limpido come l'acqua perché, se è vero che "chi è senza peccato scagli la prima pietra" , allora il premier può dormire sonni tranquilli. Di verginelle (ops...) non ce ne sono in Parlamento. Tuttavia per precauzione la portineria di Montecitorio ha sequestrato eventuali statuette del Duomo di Milano (non è vero, ma la battuta ci sta).

Il discorso di Berlusconi ha risuonato in un emiciclo in buona parte vuoto per protesta delle opposizioni, radicali esclusi, tra il consolidato rifiuto al passo indietro e 12 sbadigli di un annoiato Umberto Bossi alle spalle del premier (vedi video).



Al di fuori delle battute c'è però un concetto che deve entrare nella testa di tutti: o lo si manda a casa con i numeri del Parlamento o Berlusconi non ha la minima intenzione di levare le tende. Come dargli torto? Al suo posto qualcuno farebbe si immolerebbe? Dubito e la retorica immobile del dimettiti dimettiti ha rotto...



Intanto i ccciofani non hanno lavoro, la vita costa sempre più cara e io in pensione ci andrò a 135 anni. Com'è che cantava De Gregori che non mi ricordo? W l'Italia? Che bella battuta...

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