venerdì 11 dicembre 2009

Il Nobel dell'ipocrisia


"Esiste la guerra giusta". Che novità, come sostenere d'avere scoperto l'acqua calda. Eppure all'annuncio da parte di Mr. President il mondo sembra aver ricevuto l'illuminazione dell'oracolo di Delfi. Pensate a cosa sarebbe successo se a dire la stessa cosa fosse stato George W. Bush. Altro che rivolta popolare e giù con le bandiere a svastiche e strisce. Il grande sciamano ce l'ha fatta, ci ha fregati tutti, ci ha ipnotizzato e come un branco di pirla ci siamo abbeverati delle sue castronerie come al Sacro Fonte dell'eterna giovinezza. Così, a distanza di anni, siamo tutti d'accordo che la guerra in Afghanistan è sacra e santa, così come in Iraq il fosforo bianco e i proiettili non sono poi così terribili. E questo perché? Solo per legittimare il suo bel faccione mentre ritira la sua patacca.

Si è detto che quello di Mr. President sia stato un Nobel alle intenzioni, alle speranze. Bei concetti che sono stati smentiti con l'invio di altri 30mila soldati in medio oriente. Se non ricordo male, sempre sugli intenti e sulla prevenzione, l'amministrazione Bush varò quel concetto aberrante di guerra preventiva. Non è forse la stessa matrice logica che oggi partorisce il Nobel preventivo? Potremmo aver trovato il nuovo prodotto intellettuale "Made in Usa"di stampo Mentadent: prevenire è meglio che curare. Solo che non voglio essere abbastanza pecora da bermi questa farsa. Dico no a Mr. President e a sua moglie (che è come il prezzemolo è su qualsiasi passerella, in tutte le tv americane. Ma qualcuno l'ha mai votata?), dico no alle balle spacciate per una lezione di politica internazionale. Mi spiace Mr. President, non sono abbastanza pirla da credere che in fondo sia poi così diverso dal suo predecessore. Il mondo le crede io no.

Pubblicamente ho sempre pensato che la guerra in medio oriente avrebbe tenuto alla larga un conflitto da casa nostra, e così è stato. Per questo però mi diedero del guerrafondaio imperialista. Ma adesso cos'è successo? La guerra è un concetto pop? Non è più una bruttura esclusiva delle destre mondiali? Non è più il peggiore dei mali legati alla delirante natura umana chiamata violenza? Me lo spieghi Mr. President perché la sua comparsata all'Accademia dei Nobel mi ha gettato nella confusione. Molti colleghi sulle pagine dei giornali sembrano aver capito tutto, io un po' meno. Sembra che dai cannoni in Iraq debbano uscire i fiori adesso.

Un'ultima cosa: se davvero lei fosse stato l'uomo del cambiamento, quel premio di cartone lo avrebbe rifiutato risparmaindoci tutta l'ipocrisia della cerimonia di Oslo.

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