giovedì 3 dicembre 2009

A chi giova?


Negli anni Settanta, davanti ai cadaveri delle stragi terroristiche, la sinistra extraparlamentare soleva chiedersi accarezzandosi il pizzetto anticonformista: "Ma tutto ciò a chi giova?". In quel clima di confusione politica e sociale, l'interrogativo portò fuori strada i più sulle colonne degli organi di stampa alternativa e di controinformazione: sono i servizi segreti, la Cia, i russi e chi più ne ha ne metta. Cercando di capire cosa stia succedendo oggi nella maggioranza, tra un Fini scontento e un Berlusconi incazzato, credo che porsi la domanda "a chi giova?" possa essere invece una buona chiave di interpretazione. Mentre il premier se ne vola a Panama, in Italia rimane l'eco delle ultime dichiarazioni di Fini che (inutile fingere) è ormai un elemento d'opposizione all'interno del Pdl. Non entriamo nel merito se il Pdl debba essere un feudo berlusconiano o la copia riuscita del Partito Democratico, non è questo che mi interessa per ora. E' sicuramente più importante, nel mezzo di questo fuoco incrociato, riuscire a capire chi sta traendo vantaggio. Lo dico subito a scanso di equivoci: non sono ne Fini, nè Berlusconi.

Da volpe del deserto parlamentare, chi questa volta sembra aver capito tutto è Casini che, sempre più vicino a Berlusconi, ha intuito che da questa guerra può trarre vantaggio. Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare e anche Bossi è consapevole che, bruciato Fini, l'alleato chiave del Cavaiere sarà sicuramente lui.

Dunque la sfida si trasla tra chi c'è e vorrebbe pesare sempre di più, Bossi, e chi se ne è andato e adesso vorrebbe tornare, Casini. Staremo a vedere, ma una cosa è certa: Fini da solo non può andare da nessuna parte e il Pdl dovrà rimettersi al tavolo per ridiscutere sul futuro della struttura del partito. Alle spalle della lotta intestina, chi giocherà la partita nell'ombra del futuro degli equilibri e delle alleanze, saranno proprio Bossi e Casini.

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